11/07/2024

Il dolore a distanza : i funerali ai tempi del covid-19

Difronte a un lutto l’essere umano e portato, attraverso l’unione e la condivisione del dolore, a cercare supporto attraverso i legami cari, riuscendo a farsi forza e ad affrontarlo, la pandemia ci ha messi davanti a solitudine e divisione, emozioni che aggravano l’elaborazione del lutto. Proveremo in questo articolo a considerare ciò che ha rappresentato celebrare un rito funebre in tempo di pandemia e a far luce sulle conseguenze psicologiche che ha avuto.

Il Covid-19: che cambiamenti ha portato nel rito funebre ?

Non possiamo negarlo, la pandemia da coronavirus ha improvvisamente stravolto la vita portando con se conseguenze non solo dal punto di vista della qualità ma anche delle modalità di gestione della stessa.

Quando un evento così inaspettato e sconosciuto entra nella nostra quotidianità, siamo costretti ad attuare delle misure che possano permetterci di contenere un ipotetico disastro.

In diversi settori così come in quello funebre si sono dovuti attuare dei provvedimenti per lo svolgimento delle attività; se la celebrazione del funerale e l’organizzazione dello stesso rappresentavano per le famiglie un momento nel quale riunirsi per provare ad affrontare insieme il dolore, con il covid questo non è più stato possibile, limitando in questo modo la collettività.

Come tutti ben ricordiamo le fasi attraversate durante questo momento storico sono state diverse, ma tutte accomunate dalla ricerca della sicurezza dal potenziale rischio di contaminazione, applicando quindi procedure particolari per tentare una maggiore gestione dei decessi.

In relazione a quanto appena detto le salme che avevano contratto il virus venivano riposte all’interno di un lenzuolo con una soluzione disinfettante con una chiusura immediata della cassa e trasferimento diretto o al cimitero o al tempio crematorio.

Di conseguenza anche le messe, l’accesso alle camere ardenti, i cortei dalla parrocchia al cimitero vennero eliminati o fortemente limitati.
Tutto era diventato più veloce.

Il fattore psicologico: 

Come detto nel paragrafo che precede l’impatto psicologico che la pandemia ha portato con sé è stato senza precedenti.

Non poter celebrare, come usuale, il rito funebre e dare l’ ultimo saluto alla persona amata, ha reso più straziante, doloroso e difficile l’elaborazione della perdita andando a compromettere anche la nostra mente.

Un evento improvviso e così impattante crea in noi uno scompenso emozionale, avendo ripercussioni negative, dovute nel caso trattato dall’isolamento forzato e dalla distanza durante il momento della perdita.

Al di là della cultura di appartenenza durante il rito funebre l’essere umano sente l’esigenza di unirsi e incontrarsi per accompagnare coloro che non ci sono più, infatti la preparazione delle esequie, l’attenzione prestata nella scelta dei dettagli di tutta la funzione, la veglia sul corpo, la condivisione, sono gesti che inducono la nostra mente a provare a entrare nella  metabolizzazione del lutto.

L’importanza di poter celebrare un rito lo si avverte successivamente; in quell’esatto momento si liberano sensazioni ed emozioni chiuse dentro di noi come dolore, impotenza, rabbia e frustrazione mettendo in campo una connessione tra esseri umani ineguagliabile.
Le limitazioni invece hanno bloccato rituali, cardini per la ritualizzazione del lutto chiudendoci cosi la possibilità di cominciare ad attuare un percorso di distacco. In modo inconsapevole cosi questi sentimenti hanno portato al lutto complicato.

Se con il lutto fisiologico si attraversano più fasi che portano poi all’accettazione dello stesso il lutto complicato rende più difficile e duratura l’accettazione dello stesso e il ritorno a una vita serena.
E che collegamento ha allora questo tipo di lutto con il covid? È strettamente collegato all’impossibilità di dire addio al proprio caro ed avendo il costante pensiero di lasciar andare le persone a noi strette in solitudine.

E oggi?

Ancora oggi risultano esserci anche se in piccolissima parte morti da covid-19 ed è quindi molto importante per la famiglia, non appena ne viene a conoscenza, comunicarlo all’impresa scelta così che essi possano attuare le corrette misure di sicurezza.

Anche se l’organizzazione del servizio rimarrà invariata, sarà necessario avvertire la famiglia che la salma verrà, come fatto in passato, chiusa all’interno del lenzuolo di sicurezza, e la cassa tempestivamente chiusa. 

A questo punto, non verrà permesso il trattamento di tanatoestetica, ma verrà data unicamente la possibilità di adagiare i vestiti all’interno della cassa.

Se avvenisse in casa la procedura sarebbe similare a quella del decesso in ospedale. La casa deve essere debitamente arieggiata e per un’ulteriore sicurezza sarebbe ideale limitare l’accesso alle persone e la cassa subito richiusa. Anche se l’emergenza è notevolmente ridotta, bisogna prestare la massima attenzione. 

Il resto della funzione rimarrà invariata e nonostante la grande disinformazione fatta, specialmente all’inizio della pandemia, cosi come durante questa fase, la famiglia potrà decidere liberamente se procedere con la cremazione, con l’inumazione o con la tumulazione. Non vi è alcuna regola che obbliga i parenti a procedere con la cremazione se il loro caro ha avuto un decesso da covid-19.

Noi di Onoranze Funebri San Michele restiamo accanto alle famiglie attenendoci alle procedure corrette per garantire sicurezza in un momento cosi complesso, offrendo supporto attraverso un servizio professionale e adeguato alle richieste.

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